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MONTE BOLLETTONE | Brianza-Italia

  • Link & Ale
  • 15 ago 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

“Negli assoluti silenzi, negli immensi spazi, ho trovato una mia ragione d’essere, un modo di vivere a misura d’uomo.” W.B.

Buongiorno viaggiatori e conquistatori della libertà! Oggi partiamo come sempre per una nuova avventura! Stavolta però faremo un viaggio speciale, sul sentiero che limita la fine e l'inizio del tempo. Un viaggio che non ha un inizio e una fine!

Pensate che per far questo non dobbiamo andare molto lontano, ma ci basta raggiungere il Monte Bollettone ( o Bolettone, dipende dai gusti).

Per partire alla conquista del tempo, dobbiamo raggiungere il Parco del Viceré, in zona Albavilla;

da quì si possono scegliere diversi sentieri per raggiungere la cima, ma noi abbiamo deciso di percorrere l'itinerario che dal Parco si dirige verso la Capanna Mara.

Una volta raggiunto il parco parcheggiamo l'auto nella zona antecedente all'ingresso e ci incamminiamo sul largo sentiero che si snoda sotto le fronde dei grandi alberi.

Tenendoci sempre sulla destra, raggiungiamo la strada sterrata e incontriamo il primo segnavia:

Rifugio Cacciatori a ore 0.10, Capanna Mara a ore 1, Monte Palanzone a ore 2.10.

Dopo alcuni passi in salita troviamo sulla sinistra una fontana, la superiamo e lasciamo sulla destra

un sentiero segnalato che scende alla Scala di Legno, Caino e alla Scala di Ferro.

Ancora qualche passo e.......mmmm.....ok che è un viaggio senza tempo, però se Link non camminasse come una nonnetta, forse arriviamo prima che faccia buio!

Eeeh infatti un signore che sta scendendo si mette a ridere sentendo i miei incitamenti da allenatore.....vabbé dicevo...

raggiungiamo e superiamo un cancello, che precede il RIfugio Cacciatori.

La strada si restringe un poco e procede in leggera salita, caratterizzata dalla presenza delle canaline per lo scolo dell'acqua. Successivamente lasciamo a sinistra un garage in lamiera. Percorriamo un tratto in salita, che ci permette di raggiungere, come indicato da un apposito cartello il "Doss del Fràsan" (m. 955). Procediamo sempre dritti, trascurando i sentieri che si snodano ai lati, fino a intravedere tra gli alberi l'edificio bianco della Capanna Mara, Incontrare un cartello su una betulla che indica "Praa di Punt", attraversare una pineta, raggiungere località "Praa dal Panza" (m. 1025) e infine poco prima di raggiungere la Capanna notiamo che sulla nostra sinistra ci sono dei segnavia : Bocchetta di Lemna a ore 0.05, Bocchetta di Palanzo a ore 0.45, Rifugio Palanzone a ore 1; diritto, proseguendo oltre la Capanna Mara: Monte Puscio a ore 0.20, Alpe del Prina a ore 0.45, Caslino a ore 1.45. Andiamo a sinistra e raggiungiamo il valico che mette in comunicazione la Val Bova e la Val di Gaggia (m. 1155). Siamo ad un bivio, dove un cartellone parla della Bocchetta di Lemna, un cartello indica a sinistra il Rifugio Bolettone a 30 minuti e a destra il Rifugio Riella a 50 minuti.

Altri segnavia indicano a sinistra il Rifugio e il Monte Bolettone a 45 minuti.

Procediamo quindi a sinistra dove troviamo tre rudimentali panche e una staccionata.

Facciamo una breve sosta giusto per gustare il panorama verso nord sul Lago di Como e i monti della Valtellina e, sull'alto versante, sui laghetti che chiudono a sud il Triangolo Lariano. Procediamo dapprima quasi in piano e poi in salita e lasciando a sinistra un'altra panca, entriamo nel bosco e.....porca vacca! Mò sto qà, Link, mi parte a tuono correndo come un velocista in gara!

Il che mi va anche bene né, fino a che non comincio ad avere un principio di asma dovuto al fatto che non mi arriva abbastanza ossigeno al cervello....non che mi arrivi spesso....ma comunque che cavolo! Prima passo da nonna poi razzo nell'iperspazio...vabbé, vabbé...

Alternando tratti al sole e all'ombra, percorriamo un tratto in discesa al quale fanno seguito alcuni saliscendi nel bosco (m. 1200). Lungo il percorso alcune aperture tra gli alberi ci consentono di vedere...."vedere" visto che qualcuno ha fretta.... le Grigne, i Corni, il Resegone, il Cornizzolo e i laghetti Giunti alla fine del bosco continuiamo con un prato alla sinistra e alcuni alberi alla destra. Poi in sentiero si sposta verso destra e prosegue a mezza costa con bella la vista sul lago di Como e sulla dorsale che partendo dal Bisbino segue il lago. Dietro possiamo vedere il San Primo e le Grigne. fino a raggiungere la cima e la grande croce.

Io e link visto l'orario, ma soprattutto la fame, decidiamo di fermarci sul cucuzzolo "pratoso" sulla sinistra.

Ci accoccoliamo sull'erba soffice e tra un pezzo di pane e l'altro osserviamo, con la compagnia di una rondine, come il sole dipinge , con mille sfumature diverse, il mondo intorno a noi. Non esiste il tempo, perché non c'è neanche un secondo uguale all'altro, non c'è tempo di soffermarsi su un dettaglio, perché tutto è in continua e perenne trasformazione.

Ed è osservando tutto questo che arriva un amico inaspettato, colui che ho battezzato il magnifico: Ruben!

Una cavalletta meeeeeravigliosa❤ , si avvicina e tenta in ogni modo di infilarsi sotto la felpa, probabilmente alla ricerca di un riparo dal vento. Con mia sorpresa Ruben, non è mai saltato da nessuna parte. è rimasto lì tutto il tempo, un pò sulla gamba, un pò sul fianco, ad osservare con noi quella magia. E proprio in quel piccolo secondo ho sentito, che non poteva esserci qualcosa di meglio, che un tramonto, dei panini caldi, un amico di ventura e un amico nuovo, ma per sempre nel cuore, era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Il freddo certo incominciava a farsi sentire, ma mi dispiaceva abbandonare Ruben, ma non potevo portarlo a casa giusto? Così a malincuore ho appoggiato il mio amico in un mucchietto di erba, al riparo e lo abbiamo salutato, incominciando a percorrere la strada verso casa.

Armati di luce frontale, abbiamo ripercorso la stessa strada per la salita.

Non che io abbia paura del buio, a meno che il mio cervello non incominci a proiettare i suoi film horror....ma ecco quando ho sentito e intravisto un cinghiale che scendeva dalla cresta, ho incominciato lentamente ad accelerare il passo....senza correre...ripassando le mosse di sopravvivenza contro i cinghiali che mi aveva insegnato mio papà....XD

Così sani e salvi ritorniamo alla macchina e con il cuore gonfio e innamorato, verso casa.

Però prima di raggiungere la strada principale incontriamo anche una volpe a perdifiato! ❤

Quindi per concludere:

TEMPO : ore ore 1.30 salita;

DISLIVELLO : 430 -20 mt.

DIFFICOLTÀ' : E (escursionistica)

RIFUGI: Rifugio Bolettone / Capanna Mara

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Su di me

Dopo un grave incidente stradale e dopo un forte dolore interiore , ho deciso di trasformarmi ogni giorno in una semplice anima di ventura, senza ricerca, ma con il solo intento di rendere il mio cuore così grande da contenere ogni cosa del mondo, come un immenso fiume che non conosce fine, o una montagna imponente che dà asilo alle piante e agli alberi e agli uccelli e agli altri animali.

Mano a mano col tempo, ho compreso che il finale più bello di un'avventura è la condivisione con gli altri. 

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