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MONTE CROCIONE | Como-Italia

  • Link & Ale
  • 19 nov 2017
  • Tempo di lettura: 5 min

"Chi ha dato tanto alla montagna,

chi per la montagna ha rischiato con tanto accanimento la vita,

a questo amore resterà legato per sempre."

Dino Buzzati

Buongiorno avventurieri!!! L'inverno continua ad accompagnarci in questi giorni portando con sé non solo un'aria frizzante, ma anche una limpida euforia!

Quindi senza fermarci, in sua compagnia, ci portiamo su quella "piccola" finestra che ci farà abbracciare Casa : una muraglia di cime assai particolare, sulla sponda occidentale del Lago di Como.

Oggi partiamo come cipolle da mille strati, visto che oltre alla neve e al vento c'è anche un bel sole tiepido, alla volta del Monte Generoso.

L'escursione che affronteremo non presenta grandi difficoltà, se non la sua lunghezza, e per incominciare a muovere i primi passi dobbiamo raggiungere con l'auto il Rifugio Boffalora, salendo da Argegno a Castiglione d'Intelvi e quindi a Pigra.

Ovviamente come da nostra e ormai amata abitudine, parcheggiamo MOOOLTO prima del parcheggio XD ma è pure giusto che non ce ne accorgiamo subito e dopo aver preso zaino e attrezzatura, imbocchiamo molto sicuri, ma molto molto sicuri, un sentiero che da prima accosta un laghetto per poi inoltrarsi timidamente in una dolce bolla di bosco.

Può essere vero che il mio amore per i boschi possa aver influenzato la mia vista, ma non potrei mai riuscire a descrivere a parole la meraviglia scaturita dal complesso di colori, riflessi, odori e suoni in quel piccolo mondo umido. Gli alberi erano abbracciati e collegati tra loro da miliardi di fili sottilissimi e delicati, che colpiti dai raggi del sole creavano riflessi ambrati e verde smeraldo. I ragni avevano tessuto una vera e propria opera d'arte.

Ogni suono, accompagnato dai colori caldi era come un bacio fresco all'orecchio, come il caldo del mattino appena sveglia.

Difficile proseguire da quì e con già un pò di nostalgia continuiamo a salire e poco dopo incontriamo.. ehm...un pò di bivi...ehhh...lo sapevo che avevamo sbagliato!

Nel dubbio decido di prendere il sentiero che ripido sale a perdifiato, sperando di riuscire ad avere un'idea più chiara sulla giusta direzione da prendere. Mano a mano che saliamo incominciamo a vedere delle capre..tante capre...tantissime capre XD Oh finiamo sempre nei posti più isolati dove ci vanno solo gli animali! Anche le capre ci guardano come a chiedersi che cavolo ci facciamo lì! Curiose ci sono state vicine, mentre facevamo vedetta sul cucuzzolo!

Insomma dovevamo andare tutto a destra e noi eravamo tutto a sinistra XD Perciò la soluzione più veloce era scendere a capofitto dal pendio e raggiungere la strada asfaltata. A malincuore di nuovo, salutiamo le caprette e ci lanciamo in una corsa libera superando gli alberi e raggiungendo infine la strada asfaltata, che seguiamo fino ad arrivare finalmente al rifugio Boffalora e al suo parcheggio.

Continuiamo a seguire la strada asfaltata, che sale sulla destra verso il rifugio Venini.

Per pervenire al Rifugio Venini bisogna prevedere un'ora abbondante di cammino, che man mano che saliamo si addolcisce e ci accompagna con bellissimi scorci colorati sulla nostra destra.

Una volta raggiunto il rifugio Venini proseguiamo sul sentiero verso il Monte Crocione, passando dalle antiche postazioni della Linea Cadorna con trincee, muretti di contenimento, arcate e strade militari.

Prima di raggiungere il Monte è possibile fare delle deviazioni per raggiungere prima il Monte Calbiga(1696m), che nelle giornate limpide offre una vista fino al gruppo del Bernina e al Monte Rosa, e poi la vetta del monte Tremezzo, ornata con una modesta raffigurazione sacra.

Ovviamente noi neanche sapevamo esattamente di queste deviazioni, ma per non farci mancare nulla vedendo delle altre cime sulla nostra sinistra, decidiamo di morire in salita pur di raggiungerle.

Anche quì come sempre, visto che noi non siamo per niente competitivi, incontrando un gruppone di escursionisti, ingraniamo la quinta e ci diamo dentro mangiando il terreno.

Non sto neanche a dire, che gli escursionisti canzonavano che era tutto merito di Link che tirava XD

Nonostante la prima deviazione al Monte possa allungare ulteriormente l'escursione e aggiungere un pò di fatica, io la consiglio vivamente grazie al panorama che vi può dedicare.

Da lì poi noi non abbiamo continuato a seguire il sentiero in cresta, ma siamo ridiscesi tagliando violentemente per il pendio fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata. Continuiamo a percorrerla fino ad incontrare i segnavia, dai quali noi proseguiamo per la seconda deviazione che ci porta sulla sinistra, in salita sulla linea di cresta, raggiungendo la vetta del Monte di Tremezzo, sferzati dal vento gelido.

Eccezionale il panorama sul lago, che ci appare quasi sotto i nostri piedi, tanto quanto rapidamente il Tremezzo si tuffa nelle sue acque.

Vale sicuramente la pena allungare la nostra escursione fino a raggiungere il Monte Crocione, visibile verso NE e contraddistinto da una enorme croce, che fa da grande guardiano del lago.

Scendiamo dunque in questa direzione, attraversiamo i ruderi dell'Alpe di Tremezzo e proseguiamo su prato fino a raggiungere la grande croce, la cui base accoglie numerose capre di montagna.

Pochi metri oltre, un baratro di centinaia di metri. Il panorama da qui è veramente suggestivo.

E proprio a ridosso del baratro mi fermo finalmente a respirare davvero, guardando i due rami del lago protesi come braccia, mentre Link mangia avido il suo osso.

Le capre curiose come sempre ci regalano una dolce e calda compagnia che ci fa dimenticare il vento freddo, e insieme ci riscaldiamo i cuori.

Dopo che Link ha chiarito alle capre, con i suoi ringhi, lo stato di proprietà dell'osso, decido di tornare verso i ruderi prima attraversati, sperando di trovare un pò di riparo dal vento e mangiare qualche boccone. Ci accoccoliamo quindi in una conca, tra due mura di roccia, e colpiti solo dal sole mangiamo qualche leccornia e riprendiamo un pò di forze, beandoci del nostro momento di libertà.

Per tornare indietro possiamo compiere lo stesso percorso, ma è possibile scegliere un paio di varianti. Invece di tornare in vetta al Tremezzo, possiamo aggirarne la cima sul suo versante Est, e giunti all'Alpe di Lenno ci si può tenere in quota, tagliando in piano le pendici del Monte di Lenno, andando poi a ricollegarsi con la strada nei pressi di un ampio pascolo, proprio dove la carrareccia disegna un tornante nella direzione Est-Ovest. In breve si fa ritorno all'auto.

Quindi per concludere:

TEMPO : 3 ore solo andata; 5 h complessive

DISLIVELLO : 600 m.

DIFFICOLTÀ' : E (escursionistica)

RIFUGI: Rifugio Boffalora (0344 56486)

Rifugio Venini (0344 56671)

Il Monte Crocione è completamente spoglio di vegetazione, quindi questa gita è consigliata in inverno, primavera e autunno, soprattutto se avete intenzione di portare i vostri amici a quattro zampe. Per chi volesse accorciare il percorso è possibile (nei periodi di bassa stagione) recarsi in auto fino all’alpe di Lenno..

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Su di me

Dopo un grave incidente stradale e dopo un forte dolore interiore , ho deciso di trasformarmi ogni giorno in una semplice anima di ventura, senza ricerca, ma con il solo intento di rendere il mio cuore così grande da contenere ogni cosa del mondo, come un immenso fiume che non conosce fine, o una montagna imponente che dà asilo alle piante e agli alberi e agli uccelli e agli altri animali.

Mano a mano col tempo, ho compreso che il finale più bello di un'avventura è la condivisione con gli altri. 

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